Cronaca di un cammino: Dalla “Casa della Tranquillità” al monte alto della Trasfigurazione (7 ottobre)

07/10/2019     Ombretta Pisano     7590

Da Tiberiade è particolarmente agevole spostarsi in tutto il territorio della Galilea, teatro di numerosi  insegnamenti ed eventi della vita di Gesù. Oggi è stata la volta della principale città del territorio della cosiddetta regione della “Decapoli” (“Dieci città”) un territorio molto vasto che abbracciava Israele, Siria e l’attuale Giordania.

“Bet Shean” o “Casa della Tranquillità”, o Scitopoli in epoca ellenistica (“Città degli Sciiti”), ha un’origine antichissima. Già territorio dei faraoni, passò ai Filistei che vi fecero erigere un tempio a Baal e Astarte, e poi ad Israele in epoca salomonica. Come città filistea, sulle sue mura, che oggi spuntano da una collina che domina sopra la città bassa, fu esposto il cadavere del re Saul, suicida dopo la morte in battaglia dei suoi tre figli, secondo il racconto di 1Sam 31.

Bet Shean passò successivamente ai Romani, all’epoca del Nuovo Testamento, che non la menziona direttamente, ma sempre come parte della Decapoli, che Gesù attraversò almeno una volta secondo i Vangeli (Mar 5:1, 20; 7:31 ). E’ questa l’epoca del suo massimo splendore, che continua fino al 749 d.C. quando, divenuta cristiana e bizantina, un devastante terremoto la rase praticamente al suolo.  Le sue rovine che, rimaste a lungo sepolte, sono state riportate alla luce, sono ancora nella stessa posizione in cui sono cadute perché gli interventi edificatori successivi, ad opera degli islamici e dei crociati, le hanno praticamente accorpate senza spostarle, né distruggerle.

Oggi Bet Shean è Parco Nazionale e al lato di quella antica è sorta una nuova Bet Shean che conta circa 25.000 abitanti.

Lo splendore della città antica è tuttora ben visibile: teatri, terme, templi, un ninfeo con cascate d’acqua che era considerato  la “porta del paradiso”, ne avevano fatto una città che non temeva il confronto nemmeno con Cesarea Marittima.

Sulla via del nostro ritorno a Tiberiade, una visita allo splendido monte Tabor, sfondo di importanti avvenimenti dell’epoca dei Giudici (Gdc 4-5) e che la tradizione indica come “l’alto monte” sul quale Gesù fu trasfigurato (Mt 17,1-9; Mc 9,2-10 e Lc 9,28-3)

Sotto, la video-cronaca della giornata