News: Portati alla luce a Gerusalemme nuovi resti del periodo del Primo Tempio

10/12/2012     Ombretta Pisano     7586

Archeologi, studenti e volontari hanno scoperto dei resti che porteranno nuova luce sull’occupazione del recinto reale di Gerusalemme dell’epoca dei re israeliti e giudei, risalente al X secolo a. C.

Sotto la direzione di Eilat Mazar, della Hebrew University di Gerusalemme, uno scavo molto accurato effettuato da una squadra di archeologi e che ha riguardato anche gli strati di epoca Bizantina e del Secondo Tempio (epoca erodiana), ha rivelato elementi architettonici estesi, come anche strati di pavimento e mura, che suggeriscono la presenza di una struttura dalla funzione ancora imprecisata.

“Ora” sostiene Mazar, “abbiamo pavimenti dell’età del ferro (1300 – 600 a. C.), ceramiche della stessa epoca, ceramiche del X secolo a. C… Penso si tratti della più massiccia quantità di materiale mai ritrovata a Gerusalemme dal X secolo ad oggi”.

Il massiccio ritrovamento di grandi mura, fa pensare di trovarsi davanti ad un edificio di proporzioni monumentali.

Insieme agli altri ritrovamenti fatti nell’area dell’Ofel nel corso del tempo, anche questi ritrovamenti recenti sono di grande importanza. L’area dell’Ofel si trova in basso e a sud rispetto al monte del Tempio, dove oggi troviamo lo al-Haram ash-Sharif (Duomo della Roccia) e le  moschee di al-Aqsa, ambedue sacre all’Islam. Scavi precedenti non solo hanno scoperto resti di epoca romana, ellenistica e bizantina, ma anche quello che l’archeologa Mazar e altri sostengono siano resti di edifici risalenti all’epoca di Salomone.

Questi resti includono la sezione di un grande muro in pietra di 70 metri di lunghezza e 6 di altezza; una struttura che sembra un portale interno, una struttura reale adiacente l’area del corpo di guardia e la porzione di una torre angolare lunga 8 metri e alta 6 in pietra scolpita.