News: I manoscritti del Mar Morto in punta di dita

18/12/2012     Ombretta Pisano     7584

La Israel Antiquities Authority, in collaborazione con Google e la tecnologia NASA lanciano la biblioteca digitale dei celebri testi.

La Biblioteca digitale  ha messo a disposizione del pubblico al momento circa 4000 foto all’infrarosso scattate a partire dalla scoperta dei manoscritti negli anni ‘50 e 1000 nuove foto prese nei laboratori istituiti dalla IAA.

Le foto mostrano non solo le singole lettere ma anche le pieghe, i margini bruciacchiati e gli schizzi d’inchiostro. La tecnologia all’infrarosso consente inoltre di individuare lettere invisibili all’occhio nudo.

Lo scopo del progetto non è solo quello di rendere disponibili al grande pubblico i manoscritti, ma di preservarli per le future generazioni. Ad oggi, 2000 dei 30000 frammenti conservati nei depositi della IAA sono stati scansionati con una tecnica speciale messa a punto dalla NASA. Di questi, 1000 sono stati caricati sul sito web. In una conferenza stampa la direttrice della divisione dei manoscritti del Mar Morto della IAA, Pnina Shor, ha dichiarato che la totalità dei frammenti sarà disponibile on-line entro tre anni.

Tra i frammenti già disponibili, le prime parole della Genesi, sezioni del Deuteronomio (compresi i Dieci Comandamenti), il Rotolo dei Salmi della Grotta 11, frammenti da piccoli filatteri. In futuro, saranno messi a punto altri strumenti per lo studio dei rotoli.

La IAA auspica che il lancio di questa biblioteca digitale promuova lo sviluppo di una nuova ondata di pubblicazioni scientifiche sui manoscritti.

Il sito web consente di approfondire la conoscenza dei Rotoli e del loro contenuto offrendo notizie sul retroterra storico dei manoscritti, una linea del tempo con le fotografie dei frammenti risalenti all’epoca rappresentata,  notizie sui siti dei ritrovamenti e riassunti sui contenuti.

L’esame dei veri e propri manoscritti è reso possibile a partire dai testi (biblici e non), per sito archeologico, per lingua e  per contenuto.

Ogni manoscritto viene visualizzato ad altissima risoluzione ed è possibile ingrandire il testo a piacimento. Il risultato dà la sensazione di avere il frammento vero e proprio “in punta di dita”, privilegio finora retaggio dei soli studiosi che accedono fisicamente ai reperti.