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Commissione bilaterale della delegazione della Commissione della Santa Sede per le Relazioni Religiose con l'Ebraismo e della delegazione del Gran Rabbinato d'Israele per le Relazioni con la Chiesa Cattolica

Israele       28/06/2005

I. La serata di apertura è stata onorata della presenza dal Rishon L'Zion, Shlomo Moshe Amar, Rabbino Capo di Israele, che ha espresso il suo fervido sostegno al dialogo che risalta i profondi valori condivisi delle due Tradizioni, senza ignorare le distinzioni che fanno di noi comunità di fede distinte. Scopo del dialogo è soprattutto promuovere i principi della santità e della dignità di ogni essere umano, e migliorare la nostra collaborazione a tal fine.
nei loro discorsi di benvenuto i capi delle rispettive Delegazioni, Rabbino Capo Shear Yashuv Cohen e Cardinale Jorge Mejía, hanno espresso la loro viva soddisfazione per la profonda comprensione e amicizia che si è sviluppata attraverso gli incontri della Commissione bilaterale.

II. All'inizio dei lavori – essendo questa la prima riunione dopo la scomparsa di Papa Giovanni Paolo II di venerata memoria – i Presidenti hanno menzionato il suo storico contributo alla riconciliazione fra cattolici ed ebrei, e il fatto che questa Commissione è stata frutto della sua iniziativa. Inoltre il Cardinale Mejía ha fatto notare il significativo riferimento al precedente Rabbino Capo di Roma, contenuto nel testamento di Giovanni Paolo II. È stato espresso apprezzamento per l'impegno del suo successore, Benedetto XVI, nel continuare a promuovere queste relazioni bilaterali.

III. Il tema di questo quinto incontro è stato: "Le relazioni fra autorità religiosa e civile nelle tradizioni ebraica e cristiana". A partire della visione biblica dei distinti ruoli del sacerdote, del profeta e del re e dalle loro rispettive relazioni con il popolo di Dio, sono stati individuati i seguenti punti nodali:

1) I valori religiosi sono di vitale importanza per il benessere dell'individuo e della società;
2) Scopo dell'autorità civile è servire e provvedere al bene comune del popolo rispettando la vita e la dignità di ciascun individuo;
3) Pur sottolineando l'importanza della democrazia a tal riguardo, allo stesso tempo è essenziale tutelare legalmente la società dall'individualismo estremo, dalla strumentalizzazione da parte di gruppi aventi interessi di parte, dall'insensibilità ai valori culturali e morali delle tradizioni religiose;
4) La libertà di religione deve essere garantita dalle autorità civili e religiose, agli individui e alle comunità;
5) La relazione fra religione e Stato deve fondarsi sulla reciprocità, sul rispetto reciproco e sulla collaborazione;
6) Una legislazione che promuova determinati valori religiosi è legittima quando attuata in armonia con i principi dei diritti umani;
7) Al riguardo, abbiamo l'obbligo morale di dare esempio di responsabilità religiosa e specialmente di educare le giovani generazioni sia ricorrendo agli operatori dei grandi mezzi di comunicazione, sia attraverso i normali canali educativi.

IV. La discussione si è focalizzata sulla responsabilità dello Stato di garantire i diritti di tutte le comunità religiose, riservando speciale attenzione alla situazione e alle necessità delle comunità cristiane in Terra Santa, così come alle necessità delle comunità ebraiche nel mondo, facilitando la piena uguaglianza sociale e politica senza eroderne le specifiche identità.

Delegazione ebraica
Rabbino Capo Shear Yashuv Cohen, Presidente della Delegazione ebraica
Rabbino Capo Rasson Arussi
Rabbino Capo David Brodman
Rabbino Capo Yossef Azran
Rabbino Capo David Rosen
Sig. Oded Wiener
Ambasciatore Shmuel Hadas

Delegazione cattolica
Cardinale Jorge Mejía, Presidente della Delegazione cattolica
Cardinale George Cottier, O.P.
S. E. Vescovo Giacinto-Boulos Marcuzzo
P. Norbert Hofmann SDB,
Archimandrita Elias Chacour
Monsignor Pier Francesco Fumagalli
Arcivescovo Pietro Sambi, Nunzio Apostolico

[Traduzione dall’originale inglese a cura del SIDIC]

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Inserito 01/01/1970

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