Città del Vaticano 02/09/2013 1393
Pubblicata su World Jewish Congress Pubblicata su World Jewish Congress
Lunedì 2 settembre papa Francesco ha augurato a tutti gli ebrei del mondo un dolce e sereno anno 5774. Ha inoltre auspicato il progresso del dialogo tra tutte le comunità religiose contro ogni fondamentalismo. Nel corso della prima udienza privata di un leader ebreo dall’elezione del pontefice il marzo scorso, Francesco ha pronunciato l’augurio in ebraico, e Lauder ha donato al papa una coppa per il Kiddush ed un dolce al miele.
Durante l’incontro, avvenuto in un’atmosfera informale al Vaticano, Lauder ed il pontefice hanno parlato della situazione in Siria e si sono impegnati a parlare chiaramente contro ogni attacco rivolto alle minoranze religiose, come i Copti cristiani in Egitto, e contro la tendenza a restringere le pratiche religiose, come la circoncisione. Il papa ha specificamente espresso il suo interesse riguardo al divieto dell’uccisione rituale in Polonia e ha invitato il Cardinal Kurt Koch, presidente della Commissione per le Relazioni Religiose con gli Ebrei, ad indagare e promuovere un incontro entro la settimana prossima.
Francesco ha riaffermato una dichiarazione fatta lo scorso giugno, secondo cui “un cristiano non può essere antisemita” e ha detto che “per essere buoni cristiani è necessario comprendere la storia e la tradizione ebraiche”. Ha aggiunto che ebrei e cristiani condividono le stesse radici e che il dialogo è stata la chiave per costruire un futuro comune. Riferendosi al conflitto in Siria, il papa ha dichiarato inaccettabile ogni uccisione di un essere umano e ha detto che i leaders mondiali devono fare di tutto per evitare la guerra.
Dopo l’incontro, Ronald S. Lauder ha ringraziato il papa per il suo impegno nel dialogo e ha affermato che “l’autorità di Francesco non solo ha rinvigorito la chiesa cattolica, ma inaugurato un ‘new momentum’ alle relazioni con l’Ebraismo. Mai, nei passati 2000 anni, le relazioni tra cattolici ed ebrei sono state così buone. L’autorità dei papi delle ultime 5 decadi ha contribuito a superare molti pregiudizi e consente oggi di lavorare insieme per la difesa della libertà religiosa ovunque sia minacciata e di qualunque comunità”.
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Relazioni Ebraico-Cristiane
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