XII Incontro della Commissione bilaterale Vaticano-Israele

Israele      02/05/2013      1674

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Pubblicata su La Stampa - Vatican Insider Pubblicata su La Stampa - Vatican Insider

Nei giorni dell’incontro tra il presidente dello Stato di Israele e papa Francesco, si è svolta a Gerusalemme la XII Conferenza della Commissione Bilaterale della Santa Sede e del Rabbinato d’Israele che quest’anno è stata dedicata al cinquantesimo anniversario della morte di papa Giovanni XXIII.

Durante l’incontro è stato discusso il suo storico ruolo “nella trasformazione dell’atteggiamento e dell’insegnamento della Chiesa Cattolica riguardo al popolo ebraico, basato sul rispetto reciproco e sulla riaffermazione dell’Alleanza eterna tra Dio ed Israele, secondo la dichiarazione Nostra Aetate del Concilio Vaticano II”.

La conferenza è stata sponsorizzata dall’ American Jewish Committee,  dal Centro Kantor della Tel Aviv University per lo studio dell’ebraismo europeo contemporaneo e dalla Fondazione Konrad Adenauer. Tra i relatori dal Vaticano e dalla Chiesa cattolica: il Cardinal Kurt Koch, il Cardinal Peter Appiah Turkson, il Patriarca latino di Gerusalemme H.B. Fouad Twal, p. Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, ed il prof. Alberto Melloni.  Tra i relatori ebrei, esponenti delle università israeliane ed europee, di Yad Vashem, il Rabbino Capo emerito di Haifa, She’ar Yashub Cohen, il dr. Amos Luzzatto, già presidente  dell’ Unione delle Comunità Ebraiche italiane, e il rabbino Rabbi David Rosen, direttore dell’ufficio degli affari interreligiosi dell’American Jewish Committee.

Le sessioni di studio hanno riguardato la figura di papa Roncalli nel contesto della Shoah; la fondazione dello Stato di Israele; il Vaticano II e la Nostra Aetate; il contributo di Giovanni XXIII nelle relazioni ebraico-cristiane in Europa e nel mondo.

Il rabbino Rosen ha così commentato l’incontro: “ha superato ogni aspettativa ed ha creato una eccitazione grandissima. La sala era affollatissima e molti erano seduti sulle scale o addirittura fuori della sala stessa. La folla avrebbe potuto riempire una sala grande il doppio. L’interesse è stato enorme a tutti i livelli,  un tributo al cambiamento di atteggiamento nelle relazioni ebraico-cristiane”.  

Significativamente,  la Dichiarazione finale ha sottolineato “l’importanza nell’educare le rispettive comunità religiose sulla natura, sostanza e significato di questi cambiamenti” ed ha fatto appello al Ministero Israeliano per l’Educazione e alla Congregazione per l’Educazione Cattolica “di esplorare modi e mezzi su come questi sviluppi possono diventare parte integrante del sillabo delle istituzioni educative tenute dalle rispettive autorità”. E’ stato anche evidenziato che “il mutuo rispetto e l’amicizia reciproca maturati negli anni recenti, comportano la responsabilità  di offrire l’uno all’altro il modo in cui ciascuno vede se stesso e di difendere il benessere delle comunità di ciascuno”, con una  responsabilità speciale dei gruppi maggioritari nei confronti delle minoranze, in ogni Paese.

Dopo l’incontro, la Commissione bilaterale ha presentato la Dichiarazione al portavoce della Knesset,  Yuri Edelstein, richiamando la sua attenzione sull’appello riguardante l’educazione.

La Commissione ha inoltre dichiarato come il noto impegno e l’amicizia di papa Francesco con la comunità ebraica di Buenos Aires facciano prevedere la continuazione e l’approfondimento delle relazioni ebraico-cristiane sotto il suo ministero, sulla scia di quanto fatto dai suoi predecessori.

Lo stesso messaggio di amicizia e solidarietà reciproche è stato espresso il giorno seguente nel corso dell’incontro tra papa Francesco ed il Presidente Peres, il quale ha inviato un messaggio di saluto alla Conferenza di Gerusalemme, accolto con grande soddisfazione.

(Estratto e tradotto da un articolo di Lisa Palmieri-Billig del 2 maggio 2013)

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